NUOVE LINEE GUIDA PER IMPIANTO DI PACEMAKER MONO-BICAMERALE ENDOCARDICO

F.De Bellis2 – A.Ciccaglioni1 – F.Fattorini1 – P.Colcerasa1 – B.L.Nguyen1 – A.Piro1 – L.Marruncheddu1 – G.Laudani2 – P.Pietropaoli1 -

1.        Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Dipartimento di Fisiopatologia Cardiocircolatoria, Anestesiologia e Chirurgia generale.

2.        Accademia Italiana di Elettrostimolazione Cardiaca.

 

Il lavoro è in corso di stampa, L’AIDEC, con l’autorizzazione dell’editore, ha il piacere di anticipare le conclusioni degli AA redatte dopo un accurato studio degli impianti di Pacemaker (PM) mono-bicamerali endocardici effettuati  negli untimi 22anni.

 

L’impianto di PM bicamerale endocardico deve essere effettuato nel pettorale contro laterale al braccio dominante con una incisione sottoclaveare e con la PREPARAZIONE CHIRURGICA della vena cefalica; doppia flebotomia, inserzione dei due elettrodicatetere che vengano posizionati in ventricolo dx il primo e nell’atrio dx il secondo; LEGATURE SEPARATE. Misure Intraoperatorie, emostasi, collegamento degli elettrodi al PM che viene collocato in tasca sottocutanea; sutura a strati.

In presenza di anomalie venose, A MENO DI CONTROINDICAZIONI, si procede alla puntura della vena succlavia secondo la metodica di Seldinger; unica spiralina metallica, doppio introduttore-dilatatore, inserzione dei due elettrodicatetere che vengono posizionati nel ventricolo dx il primo e nell’atrio dx il secondo; bloccaggio separato degli elettrodi al sottocute con punti di sutura sugli appositi tubicini di silicone.

 

Controindicazioni alla puntura della vena succlavia sono:

1)      Insufficienza  respiratoria grave

2)     Alterazione della coagulazione  

 

In caso di controindicazioni alla puntura della vena succlavia, si procede, nel pettorale relativo al braccio dominante, con una incisione sottoclaveare e con la PREPARAZIONE CHIRURGICA della vena cefalica; le modalità di impianto saranno le stesse  sopra descritte.

In caso di ulteriori anomalie venose si procede alla puntura della vena succlavia nel pettorale contro laterale al braccio dominante. La puntura della vena succlavia DEVE essere eseguita con l’ausilio della scopia, dopo somministrazione di mezzo di contrasto, attraverso una vena periferica del braccio. Logicamente per la puntura della vena succlavia si deve utilizzare la metodica di Seldinger.